Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM International

Nullus enim locus sine genio est.

In verità l’uomo che vuole contemplare interamente la gloria di Dio sulla terra deve guardare da solo questa gloria. Per me almeno, anche la presenza – non soltanto di vita umana ma di vita in qualsiasi altra forma, ad eccezione di quella degli oggetti verdi che crescono dal suolo e non hanno voce – è una macchia nel panorama – entra in contrasto col genius loci. Amo, invece, rimirare le vallate oscure, le rocce grigie, le acque che sorridono silenziose, le foreste che sospirano in un sonno inquieto, le vigli superbe montagne che dall’alto guardano tutto – amo considerarle come le smisurate membra di un vasto animato e sensibile insieme – un insieme la cui forma, cioè la sfera, è la più perfetta e la più onnicomprensiva; la cui orbita passa in mezzo ai pianeti; della quale è mite ancella la luna; la cui vita è l’eternità; il cui pensiero è quello di Dio; la cui gioia è il sapere; i cui destini si perdono nell’immensità; la cui conoscenza di noi è simile a quella che noi abbiamo delle animaculae che infestano il cervello – un essere che, di conseguenza, noi consideriamo puramente inanimato e materiale, come forse quelle animaculae considerano noi.

Tratto dall’isola della fata di E. A. Poe

  • Maura Luperto

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Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM International

Nullus enim locus sine genio est.

In verità l’uomo che vuole contemplare interamente la gloria di Dio sulla terra deve guardare da solo questa gloria. Per me almeno, anche la presenza – non soltanto di vita umana ma di vita in qualsiasi altra forma, ad eccezione di quella degli oggetti verdi che crescono dal suolo e non hanno voce – è una macchia nel panorama – entra in contrasto col genius loci. Amo, invece, rimirare le vallate oscure, le rocce grigie, le acque che sorridono silenziose, le foreste che sospirano in un sonno inquieto, le vigli superbe montagne che dall’alto guardano tutto – amo considerarle come le smisurate membra di un vasto animato e sensibile insieme – un insieme la cui forma, cioè la sfera, è la più perfetta e la più onnicomprensiva; la cui orbita passa in mezzo ai pianeti; della quale è mite ancella la luna; la cui vita è l’eternità; il cui pensiero è quello di Dio; la cui gioia è il sapere; i cui destini si perdono nell’immensità; la cui conoscenza di noi è simile a quella che noi abbiamo delle animaculae che infestano il cervello – un essere che, di conseguenza, noi consideriamo puramente inanimato e materiale, come forse quelle animaculae considerano noi.

Tratto dall’isola della fata di E. A. Poe

  • Maura Luperto

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