Clima impazzito?
Beh, pazzo è solo quel qualcuno (un po’ anche criminale) che, sul clima, promuove racconti tipo quelli del Mainstream.
Provate a leggere, invece, quello che scrive uno degli studiosi del settore che noi abbiamo portato sui palchi delle nostre tante conferenze. Specie nell’ultimo periodo della sua disamina, dove espone soluzioni di qualità e di gran lunga meno costose di qualsiasi altra.
– grazie, Dario Rigoni
Maurizio Sarlo
Presidente COEMM
Come sempre si racconta solo ciò che fa comodo!!!
I temporali devastanti, frutto dei cambiamenti climatici, si dividono per ora in due categorie: gli MSC e i V-Shaped!
I primi sono motori termici atmosferici incredibilmente energivori e tendenzialmente rotatori, soggetti a un radicale disequilibrio fra le proprie caratteristiche fisiche e quelle che li circondano, che li rendono mobili e indipendenti dalle caratteristiche orogenetiche, nella direzione dei venti dominanti, in funzione delle caratteristiche pressorie dell’atmosfera nei strati medio bassi.
Sono veloci (possono percorrere 1000km in tre ore) e scivolano ai margini esterni delle aree di alta pressione e tendono ad essere grandinigeni poiché le iniezioni di aria fredda sviluppano correnti ascensionali superiori ai 40 mt/sec al loro interno, portando aria calda e altamente umida ben oltre la troposfera, a oltre 70 gradi centigradi sotto zero. Producono localmente downburst (fenomeno temporalesco che si verifica sempre più frequentemente) di eccezionale potenza, ove la massa della nuvola collassa sotto il suo peso, con eventi di raffica superiori ai 120 km/h!!!
Proprio queste dinamiche e forze, permettono la formazione di grandine, il sostentamento e la crescita abnorme dei chicchi.
I secondi tendono ad avere una radice FISSA in un focolaio orogenetico che funge da generatore di cumulonembi congisti, a valle dei venti dominanti, di intensità meno forte dei primi, non superano al loro top la troposfera, appiattendosi fra essa e la stratosfera. Non sono traslativi ne grandinigeni ma
auto-rigeneranti e causano le cosidette bombe d’acqua localizzate, della durata massima di 5/9 ore prima di dissiparsi a causa dell’eccesso di energia circostante (caldo e umidità sono veri muri per le masse d’aria perturbate). Coinvolgono aree anche di 1000km nella loro genesi ma lì restano.
Possono essere multipli e attigui l’un l’altro in funzione della massa e della
forza dell’impulso freddo.
Le analisi grossolane, volutamente massimaliste e generiche, sono una caratteristica dei nostri tempi, nei quali politicamente si scontrano, oltre che le masse d’aria, anche interessi economici enormi sulla gestione dei provvedimenti volti ad arginare gli oggettivi cambiamenti climatici, con larga predominanza della speculazione.
Questo suddetto aspetto, purtroppo, condiziona pesantemente la vita dei cittadini, costretti a subire le conseguenze di una sostanziale truffa che non affronta in nessun aspetto le cause.
Sopratutto rifiutandosi di porvi rimedio nelle manifestazioni a breve e medio termine, con pesanti ipoteche anche nel lungo termine.
In sostanza, miliardi di persone sul pianeta sono ostaggi della speculazione climatica e di una grossolana manipolazione, ove chi cerca veri rimedi viene letteralmente deriso e emarginato.
Un copione trito e ritrito, nell’epoca che viviamo, nella quale interessi e risorse sono ostaggio di una minoranza di ciechi speculatori, tra l’altro ignoranti e mal consigliati sui loro reali interessi.
Di fatto l’aumento della traccia termica dovuto all’uomo, trascina in tutta europa l’anticiclone sahariano, il vero nemico da combattere per le sue caratteristiche: temperature desertiche al suolo e zero termico oltre i 5/8000 metri, tassi di umidità ed evaporazione dei mari conseguente, proporzionale energia per contrastarlo (condizionatori).
Se dovessimo identificare la cosidetta ciliegina sulla torta che causa tutto ciò, dovremmo per forza fare i conti con i soli due fenomeni che si sono affermati negli ultimi 40 anni, al netto di tutto il pregresso entropico: l’uso massivo di condizionatori e la conseguente produzione antropica di aria caldissima negli strati bassi e l’incremento esponenziale di voli di linea, a loro volta produttori di calore antropico e CO2 negli strati alti e transienti.
La cosa buffa, è che ci si guarda bene dal puntare il dito nella direzione di queste palesi cause e, anzi, si parla di quintuplicare i voli civili entro il 2050.
Fermiamoci tutti, per carità, perché le conseguenze saranno proporzionali alla nostra ignavia.
Per quanto mi riguarda, ho progettato una tecnica totalmente sostenibile e basata sulla fisica dell’atmosfera, che permette di intervenire efficacemente e subito sugli effetti a breve e medio termine (3/10 anni) di questa distopia culturale, consolidando un guadagno climatico sostanziale, ma nel lungo termine serve un inversione di rotta strutturale dei massimi sistemi politico/economico e finanziari, che tenga conto, da un lato dell’anti-economicità della speculazione, dall’altro dell’interesse deducibile da una nuova cultura climatica.
Dario Rigoni
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