Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto
Leggere simbolicamente i sintomi può servire a risolvere il problema. A volte un eccesso di senso del dovere trasforma la tendenza a prendersi sulle spalle i problemi degli altri ad esempio in cervicale. Le tensioni muscolari possono essere desideri pressanti ma continuamente bloccati perché giudicati sconvenienti. O ancora:
ARTROSI – energia vitale ingabbiata da rigidità interiore o imposta da fuori.
ARTRITI – conflitti radicati tra agire e non agire, tra autonomia e dipendenza.
TENSIONI MUSCOLARI – stati di allerta e di eccesso di controllo protratti nel tempo.
TENDINITI – scarsa conoscenza o superamento costante dei propri limiti.
DISCOPATIE – sovraccarichi fisici, mentali o emotivo troppo protratti.
DOLORI ARTICOLARI – mancanza di libertà espressiva e d’azione.
DOLORI MUSCOLARI – fantasie non realizzate, esigenze non legittimate.
NEVRALGIE – sessualità bloccata, pianti trattenuti, traumi negati.
Viviamo in un mondo soprattutto quello del lavoro (per chi ce l’ha) in cui si viene trattati come macchine, come automi e spesso i nostri meccanismi di movimento mostrano fatica e cedimento . Il sistema sociale che induce molti sintomi è anche quello che impedisce di curarli (se ti fermi sei out).
È un fenomeno collettivo enorme. Eppure noi possiamo avere la capacità di avere un differente tipo di “movimento”. Se è appunto il movimento del collettivo a farci ammalare, usciamo da questo movimento e cerchiamone uno che sia più vicino alla nostra natura. Ritmo, velocità, postura, possibilità espressiva. Certamente per vivere bisogna stare alle regole del gioco, ma possiamo stare nel flusso collettivo e seguire anche la nostra natura. Molte cose possiamo farle con meno stress. Potremmo sciogliere molti dubbi, potremmo togliere diversi pesi…..
Qualsiasi problema all’apparato locomotore, può ridursi diminuendo i conflitti, alleggerendo le responsabilità, aumentando la libertà espressiva e d’azione. Ciò che serve ai muscoli e alle ossa serve anche all’anima.
Maura Luperto 20 agosto 2018
ARTROSI – energia vitale ingabbiata da rigidità interiore o imposta da fuori.
ARTRITI – conflitti radicati tra agire e non agire, tra autonomia e dipendenza.
TENSIONI MUSCOLARI – stati di allerta e di eccesso di controllo protratti nel tempo.
TENDINITI – scarsa conoscenza o superamento costante dei propri limiti.
DISCOPATIE – sovraccarichi fisici, mentali o emotivo troppo protratti.
DOLORI ARTICOLARI – mancanza di libertà espressiva e d’azione.
DOLORI MUSCOLARI – fantasie non realizzate, esigenze non legittimate.
NEVRALGIE – sessualità bloccata, pianti trattenuti, traumi negati.
Viviamo in un mondo soprattutto quello del lavoro (per chi ce l’ha) in cui si viene trattati come macchine, come automi e spesso i nostri meccanismi di movimento mostrano fatica e cedimento . Il sistema sociale che induce molti sintomi è anche quello che impedisce di curarli (se ti fermi sei out).
È un fenomeno collettivo enorme. Eppure noi possiamo avere la capacità di avere un differente tipo di “movimento”. Se è appunto il movimento del collettivo a farci ammalare, usciamo da questo movimento e cerchiamone uno che sia più vicino alla nostra natura. Ritmo, velocità, postura, possibilità espressiva. Certamente per vivere bisogna stare alle regole del gioco, ma possiamo stare nel flusso collettivo e seguire anche la nostra natura. Molte cose possiamo farle con meno stress. Potremmo sciogliere molti dubbi, potremmo togliere diversi pesi…..
Qualsiasi problema all’apparato locomotore, può ridursi diminuendo i conflitti, alleggerendo le responsabilità, aumentando la libertà espressiva e d’azione. Ciò che serve ai muscoli e alle ossa serve anche all’anima.
Maura Luperto 20 agosto 2018