Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto
Se riusciamo a fare le cose per cui siamo nati, tutto il resto sfuma. Sono questi i momenti in cui nutriamo il lato creativo del cervello, che sa produrre da solo le sostanze di cui ha bisogno per superare i momenti di difficoltà che la vita ci mette davanti.
Nei momenti in cui, la persona che amiamo ci ha ferito, e ci sentiamo sbagliati, o quando un matrimonio che credevamo felice finisce, oppure ci sentiamo traditi da un’amicizia importante……. quando sentiamo di odiarci perché collezioniamo fallimenti….. rimurginare non serve e molte volte queste rotture diventano necessarie per ottenere una “forma” nuova.
Osserviamo bene: noi siamo qui ora, non siamo più nel momento precedente. Pensiamo: “in questo istante cosa funziona?” Indipendentemente da ciò che è successo che cosa sta nascendo ora?
Allora chiudiamo gli occhi, un profondo respiro e diamo spazio ad un pensiero felice, qualcosa della nostra giornata a cui non rinunceremmo mai, che ci piace e che ci fa star bene, e poi ancora un’altra immagine, e un’altra ancora…..
Cose piccole, cose di tutti i giorni. L’odore del caffè, il sapore della cioccolata, camminare a piedi scalzi, sentire l’aria fresca del mattino, suonare uno strumento, fare una passeggiata……
Ci piace quando usciamo con gli amici, oppure quando ci mangiamo una pizza, oppure quando passiamo una giornata al mare…..momenti in cui siamo in contatto con la nostra essenza. Noi siamo le persone ferite, ma siamo anche e soprattutto le persone a cui piacciono queste cose. E se osserviamo bene ci accorgiamo che il dispiacere non c’è quando ci immergiamo in queste azioni piacevoli. Le cose che ci fanno star bene ci sono già basta vederle.
Maura Luperto 25 agosto 2018
Nei momenti in cui, la persona che amiamo ci ha ferito, e ci sentiamo sbagliati, o quando un matrimonio che credevamo felice finisce, oppure ci sentiamo traditi da un’amicizia importante……. quando sentiamo di odiarci perché collezioniamo fallimenti….. rimurginare non serve e molte volte queste rotture diventano necessarie per ottenere una “forma” nuova.
Osserviamo bene: noi siamo qui ora, non siamo più nel momento precedente. Pensiamo: “in questo istante cosa funziona?” Indipendentemente da ciò che è successo che cosa sta nascendo ora?
Allora chiudiamo gli occhi, un profondo respiro e diamo spazio ad un pensiero felice, qualcosa della nostra giornata a cui non rinunceremmo mai, che ci piace e che ci fa star bene, e poi ancora un’altra immagine, e un’altra ancora…..
Cose piccole, cose di tutti i giorni. L’odore del caffè, il sapore della cioccolata, camminare a piedi scalzi, sentire l’aria fresca del mattino, suonare uno strumento, fare una passeggiata……
Ci piace quando usciamo con gli amici, oppure quando ci mangiamo una pizza, oppure quando passiamo una giornata al mare…..momenti in cui siamo in contatto con la nostra essenza. Noi siamo le persone ferite, ma siamo anche e soprattutto le persone a cui piacciono queste cose. E se osserviamo bene ci accorgiamo che il dispiacere non c’è quando ci immergiamo in queste azioni piacevoli. Le cose che ci fanno star bene ci sono già basta vederle.
Maura Luperto 25 agosto 2018