Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto
Tre passi per il dialogo.
1- evitare fuga e scontro. La fuga impedisce di fare molte cose e poi non serve perché questi “bambini capricciosi” sono ovunque. Lo scontro porta al logorio psichico e si rischia di fissarsi su posizioni di puro orgoglio che impediscono di individuare le strategie comportamentali.
2- distinguere l’intransigenza dall’autorevolezza e dalla determinazione. Gli autorevoli propongono le loro idee argomentandole chiaramente, sono disposti all’ascolto degli altri e non sono aggressivi . I determinati fanno di tutto per far passare le proprie idee a volte facendo leva sulle emozioni, ma sono rispettosi delle scelte degli altri. Gli intransigenti non rispettano e non considerano gli altri, sono assolutamente prevaricanti. È esattamente il riconoscimento di queste tipologie a dover far dubitare della bontà delle idee e dell’intento di queste persone.
3- restare lucidi di fronte a chi non transige. Infatti si può facilmente cadere nell’emotività. Gli intransigenti si pongono in modo talmente assurdo e immaturo che disorientano. Allora l’arma migliore verso queste persone è proprio restare presenti a se stessi .
L’intransigenza arriva con le sue rigide richieste ma non ci deve far cadere nell’emozione negativa , bisogna osservare con attenzione ciò che accade e ricordarsi che il modo in cui un’idea o una richiesta vengono proposte, (in questo caso, imposte), esprime l’essenza della persona e dell’azione.
Allora la calma diventa la terapia migliore per ribaltare la situazione. Questo ci aiuta a capire quale nostra debolezza il “dittatore” sa sfruttare, in questo modo si può contenerlo.
Maura Luperto 18 – 9 – 18
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