Post del Fondatore
Tante, troppe Persone sono costrette, dal sistema generale che tutti alimentiamo, a soffrire di una realtà “socialista” che io definisco “vecchia ed annacquata”. Il modello “socialista” autentico, dovrebbe riferirsi al primo e più grande “socialista” della Storia, quel celeberrimo “Gesù” che ha indicato un programma che io considero “attuale in ogni epoca” (pur con i dovuti aggiustamenti, legati alle modernità dei tempi).
Dall’altro lato della politica, constato una opposizione al socialismo promossa dal politichese e dall’ignoranza, che si ammantano di “strana democratica destra capitalistica”, il cui populismo trasuda da ogni poro della proverbiale pelle, “sparando esclusivamente alla pancia della Gente”.
Sul caso Venezuela sto vedendo prese di posizione Italiane che, dire da volta gabbana e di opportunismo bieco, è voler fare i chierichetti in Chiesa.
La Lega di Salvini che fino a ieri voleva i muri dopo Ravenna per dividere il Nord dal Sud, e che “insulta” in ogni Stato che tenta ingerenze in ambito Italiano, è oggi a dichiarare che il Presidente Maduro “ deve andarsene”.
Il Vertice Stellato si accoda a Salvini quando, con Di Battista, fino a “ieri”, decantava Lodi e Lodi su Chavez (Chavez era il Presidente Venezuelano del Popolo che ha invece passato il Testimone all’attuale Presidente Maduro).
Non parliamo poi dei Vertici del vecchiume partitico di finta sinistra e finta destra: li considero talmente mummie politiche che ne parlerei solo per proporli ai “Mercatini delle Cianfrusaglie”.
Per quanto sopra, ritengo giusto esprimere, quindi, la mia posizione sul caso Venezuela. Chi pensa che serve “fregarsene” di ciò che avviene altrove, vale la pena di ricordargli che la modernità ha creato tempi e spazi che si restringono sempre più; i quali
Tempi e spazi devono essere riempiti di etica, altruismo, saggezza e creatività “glo-cali” (Parola mix fra globale e locale). Ovvero di politiche che vadano a modificare in meglio il paradigma economico, sociale e finanziario ovunque. A partire dal’Italia, dico io!
Per iniziare ad analizzare meglio la situazione Venezuelana serve però anticipare, “a quei pochi” poco informati, che il Venezuela è un Paese ricchissimo, soprattutto di “quell’oro nero” chiamato Petrolio, che tutti sanno essere foriero di fortissimi interessi. Troppi.
L’eccessiva dipendenza dal petrolio è stata la rovina del Paese. Pensate: nel 1950, il
Venezuela era la quarta economia più ricca del mondo.
Una ricchezza doppia rispetto a quella dell’Italia, quadrupla rispetto al Giappone, dodici volte maggiore di quella cinese e superiore anche a quella dell’Australia, del Canada e della Svezia. Questo era il Venezuela e la sua economia nel 1950. Ovvio, il Petrolio, in quel secondo dopo guerra mondiale, era al passo di una economia in piena rincorsa. Il Mondo doveva ricostruire ogni cosa distrutta dalla atavica bolla speculativa e dalla conseguente Guerra che gli Esseri Umani hanno combattuto sempre sull’onda dell’egoismo e dell’ignoranza dei molti, quanto sulla furbizia ed il perfido arricchimento di pochi.
Vediamo cosa indica Wikipedia:
“È considerato come uno dei 17 paesi con la maggiore diversità ecologica nel mondo, con una geografia variegata che combina regioni tropicali, climi desertici, giungle, ampie pianure e ambienti andini. In questo Stato si trova la più grande area protetta dell’America Latina (nota come: Zone soggette a regime di amministrazione speciale), che copre circa il 63% del territorio nazionale.
Il Venezuela è considerato un paese in via di sviluppo con un’economia basata principalmente sulle operazioni di estrazione, raffinazione e commercializzazione del petrolio e di altre risorse minerarie. L’agricoltura riveste ormai una scarsa importanza mentre l’industria ha avuto negli ultimi decenni uno sviluppo diseguale (in gran parte è ancora un’industria di assemblaggio e montaggio).
La sua popolazione conta 31.775.371 abitanti”
Ecco perché stare con l’attuale Presidente Maduro è il Minimo che dovrebbe fare un Politico etico e coerentemente saggio.
Destituire con un “golpe di fatto” il Governo Maduro, vuol dire continuare a voler fare gli ipocriti. E mi spiace per il Presidente di quella grande Nazione che sono gli U.S.A.: Pese fatto di grandi risorse Umane, Industriali e Paesaggistiche, ma oramai troppo votato ad essere “espressione di poteri economico-finanziari”, a cui dobbiamo mettere in testa che la modernità non si può più governare con le vecchie mentalità capitalistiche.
Nel Venezuela ci vogliono programmi e Partiti che si vogliano confrontare sul
Modello economico e sociale da produrre e promuovere. E che poi vadano a libere e democratiche Elezioni.
Il resto è noia e stridore di denti.
Il PVU è in campo per la buona Politica. Per andare a promuovere un programma economico e sociale che abbia le basi per l’equilibrio valoriale fra i costi e i benefici; che i singoli di una collettività devono saper produrre per il proprio Stato. Affinché tale Stato diventi esempio Pilota per il Mondo intero.
Da una parte serve porre il libero mercato (fatto del modello della micro, piccola e media impresa) e dall’altro il comparto Pubblico dello Stato (da concedere gratuitamente a tutti). Con riforme adeguate e la moneta parallela tutto ciò è possibilissimo! Altro che drammatici specchietti per le allodole.
Siamo entrati nel “tempo compito”: non ci sarà più spazio per ipocrisie e cattiverie. A meno che non si voglia produrre sempre più disgrazie e povertà.
Con i migliori dell’Italia andremo a spiegarlo ai “quattro venti” … affinché l’energia del programma PVU sappia coinvolgere le Masse e saper fare la differenza fra ciò che è ipocrita e ciò che è progresso civile, economico e sociale.
Vogliamo il Paradiso in Terra per ogni Essere Umano. Oggi si deve e si può!
PVU, menomale che sei tu!
Maurizio Sarlo 26 gennaio 2019
La grande fuga dal Venezuela
Da CorriereQuotidiano.it