Riflessioni della Presidente COEMM INT’L Maura Luperto
Secondo C.G. Jung la “sincronicita” è la coincidenza temporale di due o più eventi non legati da un rapporto causale, che hanno uno stesso o analogo contenuto significativo.
Le coincidenze ci guidano e se vi prestiamo attenzione ci aiutano a non commettere errori.
Quando ci troviamo di fronte a un bivio spesso abbiamo il dilemma se ascoltare l’istinto o la ragione. Come capire qual’è la via giusta? Il sistema è: aprire gli occhi e accorgersi di ciò che accade e i segnali possono arrivare da più parti: dai sogni, dalle sensazioni, o dagli eventi sincronici, allora il nostro intuito si attiverà e saremo capaci di cogliere i segnali sottili, fatti di coincidenze.
Quando avvengono dei grandi cambiamenti accade che nei primi tempi possiamo sentire un senso di spaesamento, più ci freniamo e ci proteggiamo, più il nuovo ci spaventa e vediamo ovunque dei pericoli. Ma se guardiamo senza giudicare, ciò che è nuovo, inconsueto nutre le nuove parti di noi, che sono come nuovi germogli che ci rinnovano.
“Bisogna imparare ad ascoltare. Bisogna guardare nel silenzio, senza voler “vedere” e bisogna accettare il Niente (cioè tutto ciò che non conosciamo). Poiché ciò che l’uomo chiama niente è ciò che è Realtà “ .
Schwaller de Lubicz.
Maura Luperto 31 agosto 2018
Le coincidenze ci guidano e se vi prestiamo attenzione ci aiutano a non commettere errori.
Quando ci troviamo di fronte a un bivio spesso abbiamo il dilemma se ascoltare l’istinto o la ragione. Come capire qual’è la via giusta? Il sistema è: aprire gli occhi e accorgersi di ciò che accade e i segnali possono arrivare da più parti: dai sogni, dalle sensazioni, o dagli eventi sincronici, allora il nostro intuito si attiverà e saremo capaci di cogliere i segnali sottili, fatti di coincidenze.
Quando avvengono dei grandi cambiamenti accade che nei primi tempi possiamo sentire un senso di spaesamento, più ci freniamo e ci proteggiamo, più il nuovo ci spaventa e vediamo ovunque dei pericoli. Ma se guardiamo senza giudicare, ciò che è nuovo, inconsueto nutre le nuove parti di noi, che sono come nuovi germogli che ci rinnovano.
“Bisogna imparare ad ascoltare. Bisogna guardare nel silenzio, senza voler “vedere” e bisogna accettare il Niente (cioè tutto ciò che non conosciamo). Poiché ciò che l’uomo chiama niente è ciò che è Realtà “ .
Schwaller de Lubicz.
Maura Luperto 31 agosto 2018