Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM INT’L
Memoria e ricordo: la prima una banca dati delle esperienze e il secondo la dinamizzazione di questi dati, insieme costituiscono una facoltà essenziale per la sopravvivenza e l’evoluzione di tutti gli esseri viventi, una capacità naturale che si manifesta attraverso il corpo e le sue funzioni.
In relazione al ricordo però, l’uomo, nel tempo si è diversificato dagli altri esseri viventi, grazie al linguaggio che ha permesso la memorizzazione di una grande quantità di informazioni.
Nel tempo, parole, suoni, immagini e colori sono lentamente “scivolati” fuori dal corpo per andare ad occupare diapositive, audiocassette, videotape e floppy disc. Questi sono i depositi moderni della memoria che raccolgono ricordi e sensazioni, congelandoli in una rappresentazione statica e privandoli di quella componente immaginativa che la rievocazione spontanea comporta.
Assistiamo quindi in quest’era informatica ad una inesorabile espropriazione dal corpo del ruolo memorizzante e all’esaurirsi delle funzioni dell’immaginario e della fantasia. Questo ci fa rendere conto dell’attuale condizione che si è diffusa della perdita di memoria, molti lamentano infatti scarsità mnemonica nel quotidiano che potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per l’insorgere di nuove forme di patologia psicosomatica.
Maura Luperto 17 febbraio 2019
In relazione al ricordo però, l’uomo, nel tempo si è diversificato dagli altri esseri viventi, grazie al linguaggio che ha permesso la memorizzazione di una grande quantità di informazioni.
Nel tempo, parole, suoni, immagini e colori sono lentamente “scivolati” fuori dal corpo per andare ad occupare diapositive, audiocassette, videotape e floppy disc. Questi sono i depositi moderni della memoria che raccolgono ricordi e sensazioni, congelandoli in una rappresentazione statica e privandoli di quella componente immaginativa che la rievocazione spontanea comporta.
Assistiamo quindi in quest’era informatica ad una inesorabile espropriazione dal corpo del ruolo memorizzante e all’esaurirsi delle funzioni dell’immaginario e della fantasia. Questo ci fa rendere conto dell’attuale condizione che si è diffusa della perdita di memoria, molti lamentano infatti scarsità mnemonica nel quotidiano che potrebbe rappresentare un campanello d’allarme per l’insorgere di nuove forme di patologia psicosomatica.
Maura Luperto 17 febbraio 2019