Riflessioni di Maura Luperto Presidente COEMM International
Nel mio lento girovagare sono arrivato alla fine del percorso, una una sorta di assenza di pensieri che rievoca l’immagine del baratro. Di fronte a questo nulla non posso più avanzare. Posso solo ripercorrere a ritroso i miei passi, riflettendo sul mio cammino. E ogni volta che indietreggio realizzo davanti a me una nuova realtà.
In una crisi continua al confine tra la morte e la vita tengo viva la fiamma della mia coscienza. È chiaro che la uso per guidare i passi di chi mi segue lungo i sentieri che ho tracciato. Ma risplende anche per dare un segnale a me stesso: ho concluso tutto il percorso dello spirito che dovevo esperire. E ora, ti invoco mistero infinito, vieni a sostenermi.
Lentamente ho tagliato le corde che mi tenevano legato. Non appartengo più ai miei pensieri. Le mie parole non mi definiscono. Ho sconfitto le passioni: mi sono liberato dai desideri, vivo dentro di me, nel mio cuore, il mio centro di luce. Il mio corpo è un involucro che vedo deteriorarsi, invecchia, svanisce come un fiume che scorre inarrestabile. Non ho più consapevolezza di me, ignoro chi sono. Per raggiungere la luce, percorro il regno dell’ombra. Per giungere all’estasi, coltivo l’indifferenza. Per conquistare l’amore universale, mi isolo dal mondo. E propio lì, nella parte più sperduta dell’universo, la mia anima sboccia come una corolla luminosa e purissima. Sono grato senza nulla pretendere, l’essenza della mia conoscenza è la conoscenza dell’Essenza.
Lungo il sentiero della volontà ho raggiunto l’obiettivo più ambizioso. Sono mutato in fiamma, poi in calore poi in fredda luce. Ora sono qui e brillo, chiamo, aspetto. Ho incontrato la totale solitudine. Questo mio canto raggiunge la scintilla divina che abita dentro di me: ho l’eternità davanti alla mia schiena. Tra due baratri aspetto e continuerò a farlo perché non posso più percorrere il viaggio in solitudine: ho bisogno della tua compagnia. Ho infinita pazienza tanta quanto il tuo essere eterno. Se non vieni, ti aspetterò qui, perché aspettarti è diventata la mia unica ragione di vita. Non mi muoverò più, splenderò fino a spegnermi. Sono la fiamma della mia lanterna, il fuoco scorre nelle mie vene, il mio sangue ti invoca. Io sono fiamma e richiamo.
Ho terminato il mio compito. Ora solo tu puoi andare avanti. Sono l’essenza femminile, l’attività infinita della passività. Ti offro il mio sacro calice vuoto affinché venga colmato. Ho sempre fatto affidamento sulle mie sole forze, ora è giunto il momento che tu mi sostenga.
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