Ad onor di contraddittorio…
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di Marinella Mondaini 3 aprile 2022/21.00
ᴸ’ᴬᴺᵀᴵᴰᴵᴾᴸᴼᴹᴬᵀᴵᶜᴼ
La violenza ideologica contro la Russia è fatta anche di notizie false che si susseguono una dopo l’altra.
Oggi l’Occidente ha lanciato la menzogna del “massacro di Bucha”, salita alla ribalta internazionale.
La Russia viene messa di nuovo messa alla gogna mediatica, inorriditi gli euroburocrati stanno già preparando altre sanzioni.
Questa immorale menzogna di Bucha viene smontata dal Ministero della Difesa della Federazione Russa, il cui testo traduco qui di seguito:
“Tutte le foto e i video pubblicati dal regime di Kiev che testimonierebbero “i crimini dei soldati russi” nella città di Bucha (regione di Kiev) rappresentano un’altra provocazione del regime ucraino.
Per tutto il tempo in cui la città di Bucha è stata sotto il controllo delle Forze Armate russe non un solo civile è stato vittima di azioni violente. Nei centri cittadini della regione di Kiev i soldati russi hanno distribuito alla popolazione civile 452 tonnellate di aiuti umanitari.Gli abitanti di Bucha sotto il controllo delle Forze Armate russe si muovevano liberamente per la città e usavano i cellulari. Le uscite da Bucha non sono state bloccate. Tutti i cittadini avevano la possibilità di uscire liberamente dai centri abitati nella direzione nord, compreso verso la Repubblica della Bielorussia; inoltre le zone sud della città, compreso i quartieri abitati dai civili, venivano giorno e notte bombardati dai soldati ucraini per mezzo dell’artiglieria di grosso calibro, i carri armati e i sistemi reattivi di fuoco multiplo.
Vogliamo sottolineare in modo particolare che tutte le divisioni delle Forze Armate russe hanno lasciato definitivamente Bucha il 30 marzo, cioè il giorno dopo i colloqui tra Ucraina e Russia a Istanbul.
Oltre a ciò, il 31 marzo, il sindaco di Bucha, Anatolij Fedoruch, nel suo discorso tramite un video ha confermato che “in città non c’è rimasto nemmeno un soldato russo” e non ha parlato di “civili uccisi per le strade con le mani legate”. Ciò non fa meraviglia che tutte le cosiddette “prove dei crimini a Bucha” sono apparse solo al quarto giorno, quando a Bucha sono arrivati i Servizi Segreti ucraini (SBU) e gli operatori della Televisione ucraina.
Di particolare rilievo è il fatto che tutti i corpi delle persone uccise, le cui immagini ha pubblicato il regime di Kiev, dopo come minimo 4 giorni non sono irrigiditi, non hanno le tipiche macchie da cadavere e non c’è il sangue che si scioglie nelle ferite.
Tutto questo conferma inconfutabilmente che le fotografie e le immagini di Bucha sono la solita messinscena, macchinazione del regime di Kiev, creata per i mass media occidentali, così come è stato fatto a Mariupol’ con il fake dell’ospedale ostetrico, il teatro e anche in altre città”.
Riassumendo la situazione odierna, si può affermare che la propaganda ucraina crea non solo dei semplici “fake”, ma dei veri e propri cortometraggi con una trama, con comparse e costumi.
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1) i civili massacrati a Bucha “dai soldati russi”, che nella realtà sono stati massacrati dai nazisti ucraini quando i russi sono andati via;
2) il bombardamento dell’ospedale ostetrico a Mariupol’ “fatto dall’aviazione russa”, nella realtà smentito sonoramente dalla ragazza testimone, usata dagli ucraini che creare la falsificazione;
3) le lamentele dei miliziani del Donbass, che sarebbero stati mobilizzati con la forza, ma l’esame del video e della qualità della registrazione mostrano che si tratta di una scena montata;
4) i “soldati russi morti”: prima di girare il filmato, si sono dimenticati di togliere l’etichetta, sulla quale il nome del soldato è scritto in ucraino;
5) il bombardamento con l’artiglieria dei civili della città di Cernigov, che sarebbe stato “effettuato dai soldati russi”: nella realtà lì non c’è l’esercito russo e i corpi imbrattati sono vittime dei nazisti ucraini oppure si tratta di comparse, usate per girare il filmato.
Ferny Cillo
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