Si è votato in Liguria e, a breve si voterà per le Regionali in Emilia Romagna e in Umbria. Anche se, le votazioni che coinvolgono il Mondo intero, si svolgeranno il 5 novembre negli Stati (dis)Uniti d’America.
Che cosa possiamo ricavare da questi tre momenti di elezioni amministrative e politiche?
Sul voto in Liguria, a mio parere, vanno annotate una serie di riflessioni, partendo dalla forbice che c’è stata fra vincitori e vinti:
– un modesto 1,4 % di differenza fra chi vince (e porta a casa 17 seggi) e chi perde (che ne porta a casa 12).
– L’affluenza che si è registrata alla fine, che è stata pari al 45,97 (circa un 6% in meno dell’affluenza precedente).
– Il non voto (già maggioranza relativa degli aventi diritto)…che solo un vero miracolo può riportare al voto!
– Il voto, scarsissimo, di chi pensa di impersonare il “nuovo e il puro” che avanzano, e che non va oltre lo 0,3% (anche si fossero uniti tutti assieme, questi scarsi 0,3%, avrebbero portato a casa un solo 1%).
E il 5 novembre 2024, ci sarà il voto Statunitense. Dove già si preannuncia uno scarto di solo qualche punto percentuale fra i due diversi contendenti.
Un voto, quello USA che dal 1944, con gli accordi di Bretton Woods (protrattisi fino al 1955) investe i “destini” di tutto il Mondo.
Auguriamoci vinca Trump. Non che sia il meglio assoluto, visto il suo “inevitabile” appoggio ai finti sionisti di Israele (che detengono le leve del potere finanziario globale), ma perché rappresenta un barlume di ideale presupposto alle cessazioni delle guerre mirate. E alla conseguente via per poter far crescere il “potere diplomatico dei Paesi BRICS”.
Con le suddette riflessioni sui dati, in quanto fondatore del COEMM e attuale segretario nazionale PVU, mi permetto di avanzare alcune idee (mi auguro siano viste in modo costruttivo e non polemico) sulle ipotesi che portano i potenziali Elettori Italiani alle scelte di non voto; o di voto perso, nei meandri dell’errore pacchiano, fatto, votando con la “pancia”:
1. Fra il 54,03%, che non è andato a votare in Liguria, ci sono vari tipi di Elettori (i mendicanti, che non votano per alienazione dalle realtà; i carcerati, a cui tolgono i diritti; i malati di mente e quelli terminali; e, poi, c’è una consistente maggioranza di quelli che si dividono in due categorie: la prima è fatta da chi ignora l’assist fornito ai potenti (che a votare non ci va, perché si dicono schifati dalla “Politica” e che di essa non bisogna tener conto); la seconda si divide in tanti rivoli (c’è chi dice che non vota per poter abbattere il sistema perfido; c’è chi non lo fa perché dice di non aver tempo da perdere; c’è chi strappa il codice fiscale e il documento di identità, perché convinto di potersi dire “autodeterminato” e vivere in uno Stato come l’Italia, pensando di potersi estraniare dai costi sempre più assurdi che il “potere” esercita su tutti.
2. Ai piani alti della stanza dei bottoni, a sentire le idee della stragrande maggioranza del Popolo, i Burattinai del potere e i loro vari Burattini, si faranno delle grasse risate. E se la godono a martoriare l’unica Nazione con il modello macro economico migliore: quello della micro – piccola e media impresa.
Che cosa dovrebbero ricavarne, quindi, gli italiani, dai suddetti pensieri?
Mi auguro si possa riflettere e comprendere che, la VIA maestra per un netto cambio dell’atavico fallito paradigma (economico sociale finanziario), deve passare da un netto cambio dell’attuale fallito paradigma (economico, sociale e finanziario). Le toppe a questo atavico sistema non potranno mai risolvere nulla!
Continuando così, infatti, il burrone di crisi e povertà, da cui la maggioranza degli italiani verrà inghiottita, diverrà sempre più profondo e doloroso.
Noi del PVU, unitamente ai Comitati culturali COEMM e CLEMM, continuiamo l’azione intrapresa fin dal 2010, indicando quale dovrebbe essere l’unica VIA da seguire; persino creando un Partito che si è presentato alle Elezioni 2018 (quando, un buon 48% di Italiani, si erano illusi di poter cambiare votando M5StAlle e Lega Nord: ipocrisie deleterie fin troppo evidenti, agli occhi attenti di uno come il sottoscritto. Però non è morto il COEMM, alla lunga sono “morti” i vertici M5StAlle: era ovvio).
Malgrado tali suddette tristi realtà, Chi si ferma è perduto, dicono i Saggi della Storia.
E, COEMM (molti Aderenti CLEMM) e PVU, non intendono fermarsi, e arrendersi ad una evidenza disastrosa che lascia spazio solo a chi è al potere (e ai loro amici di bottega), e a chi cerca di fare al meglio (vedi l’unico esempio buono, dettato da Giorgia Meloni e i suoi più stretti collaboratori di FdI. Anche se poi è “costretta a seguire l’onda” su troppe vicende oscure: vedi armamenti; costi sanitari e di salute pubblica in mano a poche lobby; predominio del privato sul pubblico).
Malgrado le poche risorse e le poche donazioni ricevute in questi mesi (per ora, facendo vincere proprio chi striscia alla corte dei Potenti, che mal digeriscono un PMM così completo e un COEMM così incorruttibile), con quelle poche che riceviamo noi si va avanti, pur se a rilento, ringraziando per questo quegli Eroi Veri che, inviando il loro 1 euro al mese, hanno già capito tutto (dall’1 al 31 ottobre 24 sono stati 967 persone) e (mi-ci) spronano a non fermarsi mai!
Per negoziare in modo astuto e lungimirante con le potenti lobby private, infatti, è necessaria una strategia come quella messa in atto da COEMM, CLEMM e PVU.
Ed è per tali motivi che, mi accorgo sempre più, per la vera svolta servono due cose:
1. La prima è che COEMM, CLEMM, PVU continuino a seminare ciò che è contenuto nel PMM;
2. La seconda è che, goccia dopo goccia, Noi si arrivi a quel risvolto di credibilità diffusa, che permetta l’evidenza dell’avvio del Diritto di Dignità. Più ci si crede e più esso si materializza. Solo questo miracolo, promosso in modo privato, potrà conquistare una grande Massa di Persone e farle fare un percorso di alta formazione civica e sociale.
Nel frattempo, dobbiamo resistere e tenerci il malcostume, la crisi e le povertà, che regnano sovrane (con le grasse risate dei lobbisti di cui sopra).
Diceva Oscar Wilde: La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha!
Maurizio Sarlo
Segretario Politico Nazionale
Partito Valore Umano (PVU)
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