Fra Premeriato e autonomie
Sento odi di grandi successi per l’idea di modificare la Costituzione in termini di Premierato e di autonomie regionali. Ovvero:
– scegliere (finalmente, dico io) il Presidente del Consiglio e i Parlamentari da eleggere (senza che vengano imposti da listini bloccati?!).
– gestire il flusso della tassazione a livello regionale e salutare tutto ciò come un grande successo di equilibrio e prosperità. Qui non sono per nulla d’accordo! Anzi.
Vedremo.
Affinché tutto abbia una fine chiara, per le suddette teorie, devono passare 4 turni di voto parlamentare e, vedrete che alla fine servirà anche il superamento del voto che preannuncia all’orizzonte: il Referendum!
Giustamente, in una traballante democrazia (démos, “popolo” e κράτος, krátos, “potere”) come la nostra, il risultato non è scontato che sia positivo. Anzi. Quando la maggioranza del Popolo ignora le vere cause che portano ai ciclici disastri, allora diventa difficile trovare le soluzioni. Si rischia di dare retta ai soliti imbonitori che “sparano alla pancia” della Gente.
L’idea del PMM* promosso dal COEMM su Premierato è la seguente:
– la trovo vincente. Nei corsi e ricorsi della storia, oggi più che mai, c’è sempre più bisogno che il Popolo segua il “vero Saggio”.
– per premiare tutto fino in fondo, però, dovremo attendere i testi definitivi.
L’idea del PMM*, promossa dal COEMM, sull’autonomia regionale è la seguente:
– la trovo deleteria e disastrosa perchè riporta ai “muri” costruiti nella storia per dividere le comunità. A lungo andare, si dovrà prenderne atto e orientarsi su un mix fra l’aspetto Nazionale (il Governo della Nazione Unica) e quello locale (lasciato alle singole Province, con l’aggiunta di quei Comuni che superano il milioni di abitanti. Cancellando le attuali Regioni e portando il resto dei Comuni al mero compito di monitoraggio ma senza portafoglio)
– Per raggiungere un consenso di maggioranza parlamentare sul Premierato, Fratelli d’Italia, a mio parere, ha dovuto lasciare campo libero alla ipocrita proposta della Lega sulle autonomie. Nel tempo, e nemmeno chissà quanto, le difficoltà delle Regioni meno servite e premiate dalle potenzialità dell’attuale politica sul lavoro, porteranno Regioni e Territori locali ad una povertà che potrebbe sfociare in ulteriori esosi migratori e impoverimento generale. Con i conseguenti conflitti di razzismo fra Nord e Sud.
Con il PMM* abbiamo fatto Storia.
Prima o poi ce lo riconosceranno tutti.
Tempo e pazienza.
*PMM (Programma Mondo Migliore).
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