Post del Fondatore
Complice la grande impresa della “mia” Juve, lasciatemi divagare dai principali temi di politica economica e sociale, per aprire una breve finestra sul Calcio e sulle sue potenzialità mediatiche.
Mi scuseranno quanti non comprendono le enormi potenzialità del Calcio sulle varie logiche sociali, ma trovo calzante questo mio post al fine di far comprendere come, questo apparente gioco, permetta anche di alzare o abbassare il livello economico di una qualsiasi Nazione.
Nella competizione principale europea, la Champion League, su otto squadre, ben quattro società calcistiche, che si andranno a giocare la fase dei quarti di finale, sono di una stessa Nazionalità, quella Inglese. I vertici della politica Inglese sanno molto bene quanto l’assunto economico e sociale sia di strategica visione e si è adeguata al fenomeno. Basti solo pensare come hanno liquidato in fretta la “tragedia” dei tifosi violenti organizzati, che nel linguaggio britannico venivano denominati Hooligan (irascibili, scorretti, violenti, dediti all’ubriachezza, Etc).
Il calcio permette tante cose:
1. Permette il divertimento e lo svago di tanta brava Gente super oberata da troppi problemi quotidiani…
2. Permette una economia fiorente per le Società Calcistiche di primaria categoria ….
3. Permette un indotto economico fiorente per innumerevoli società, che sul calcio fanno affari d’oro…(si pensi ai tre quotidiani sportivi nella sola Italia, alle TV private, alle Borse finanziarie) ma anche ad una economia meno dorata ma comunque partecipata socialmente…(punti vendita di vario genere sportivo)…
4. Permette di abbattere le frontiere del razzismo…
5. Permette di unire nelle comuni passioni persone abbienti e quello meno abbienti…
6. Permette di unire le passioni di ogni latitudine e longitudine mondiale. Lo hanno ben capito anche gli Stati Uniti e la Cina (che pensavano di poter essere immuni dal coinvolgersi in questo sport mondiale)…
7. Permette il coinvolgimento di milioni di atleti, giovanissimi e meno giovani, nel parallelo Calcio Dilettantistico … (purtroppo povero economicamente per una totale incapacità della Politica ad assurgerlo a primaria attività sociale educativa)…
8. Permette tante e tante altre cose…
Nella competizione Europea più prestigiosa, la Juventus è rimasta l’unica squadra Italiana a competere per la vittoria finale. L’hanno trascinata alla vittoria 10 grandi giocatori ed 1 assoluto fuoriclasse dal Nome di Cristiano Ronaldo! Nonché un grande Allenatore ed una Dirigenza fuori dal Campo.
La Juventus è una Squadra che stravince i Campionati in Italia ma porta il peso di “non saper vincere” in Europa. A tal punto che i tifosi avversari della Juventus, “invidiosi” dell’abisso che la società bianco nera di Torino ha in termini di Scudetti, si coalizzano negli sfottò (che quando sono etici nulla fanno di negativo, anzi, a mio avviso sono il “sale” della giusta passione e divisione dei diversi gusti) dicendo che una vittoria di Champion League vale 10 Scudetti Italiani.
Qui do una mia versione del perché la Juventus non è vittoriosa in Europa come invece lo è nel Campionato Italiano : Mentre nel campionato Italiano quando si perde una partita si può recuperare su tutte le altre, nel campionato della competizione europea basta una sconfitta ed un pareggio con la stessa squadra per essere eliminati dalla competizione. Per la competizione europea è quindi solo una concezione di concentrazione e tanta determinazione, premesso che nella competizione europea di “combattono” Squadre super forti nei rispettivi Campionati e, quindi, perdere una partita non è una cosa difficile che ti succeda. Se si può perdere con una squadra minore nel campionato Italiano (cose che capitano anche alla Juventus), figuriamoci se non si può perdere con le migliori squadre d’Europa. Ribadisco: è solo una questione di concentrazione e determinazione!
La Juventus, per diventare la Squadra Vincente che si evidenzia nel Campionato Italiano, deve perdere la “paura da negativa prestazione europea” ed affrontare le gare europee con lo stesso piglio vincente con il quale ha affrontato l’Atletico Madrid martedì scorso, rimontando un 2a0 e stravincendo sull’avversario nella partita di ritorno. Per fare questo, però, in campo ci vuole una Squadra di Campioni autentici con un Leader assoluto riconosciuto a livello mondiale. Questo Leader trascinerà compagni e tifosi (che sono sempre il “giocatore” fuori dal campo che, con la propria energia e frequenza, permette a quelli in campo di dare uno spunto in più rispetto all’avversario) a dare lo spunto vincente.
Il calcio, pensateci bene, ha contribuito a spingere la socialità e le economie di Nazioni come la Spagna, l’Italia (si pensi alle vittorie Italiane dei mondiali del 1982 e del 2006) e di tutte quelle che le hanno poi seguite nelle rispettive vittorie di Campionato e di Nazionali.
Il Calcio, più di un qualsiasi alto sport, è assieme il “padre e la madre” di tutti gli sport. È completo in tutto:
– È completo per la filosofia che ne Anima il gioco stesso: “una palla rotonda presa a calci con dolcezza infinita e parimenti forza, come nella metafora della vita”; una “palla rotonda” che quando va in rete ti fa “godere” per una settimana intera (e per una competizione europea addirittura per un anno intero);
– È completo nel numero di giocatori in campo (11);
– È completo dal punto di vista del gioco di squadra;
– È completo per la grandezza del giro d’affari e per il coinvolgimento di tanta Gente;
Per i suddetti motivi, la Politica di uno Stato come l’Italia dovrebbe comprendere i motivi attraverso i quali questo sport (ma anche poi tutti gli altri) andrebbero inseriti in un piano sociale ben diverso da quello attuale.
Lo sport in genere e quello diffuso del calcio, dovrebbero essere finanziati dalla emissione a credito di una moneta parallela dello Stato, in modo tale da poter assecondare la passione per il
Calcio e le passioni per gli altri sport in modo etico e socialmente utile.
La saggia politica dello Stato dovrebbe riformare tale comparto e permettere a chi gioca nelle società dilettantistiche di avere quel
Diritto di Dignità da noi indicato in modo tale che, una parte di esso, ogni singolo dovrebbe concederne un 10% ad una società sportiva per una propria partecipazione attiva. In tal modo le società dilettantistiche finanzierebbero le loro attività è l’insieme produrrebbe:
– Persone in costante movimento atletico e quindi salutare;
– Persone meno stressate e quindi più sane;
– Persone più educate a saper vincere e saper perdere
– Persone, conseguentemente, più portare a trovare la propria professione lavorativa.
Ecco, questa è la visione che il Programma COEMM ed ora PVU hanno dello sport in generale e del calcio in particolare.
Ecco perché, COEMM ha puntato al Calcio per allargare il numero degli aderenti ai CLEMM.
Ecco perché, il PVU, tratterà del Diritto di Dignità per tutti, concedendo anche ad ogni sport di potersi sviluppare per una socialità etica, solidale e diffusa, proprio grazie alle sagge e creative riforme del suo programma!
Un programma che pensa ad una scuola fatta di metodi innovativi, di campus completi di ogni svago, con formatori formati e ben pagati; una scuola primaria e secondaria che non bocci nessuno e che educhi i giovani a divenire Esseri Umani evoluti del domani.
Le riforme di cui sopra sono poi da unire ad una del lavoro: a quattro ore per turno ma a pari stipendio attuale; che permetta ad una Persona di vivere serena e non di essere uno schiavo!
Un programma, quello di COEMM e PVU, da unire a tantissimi altri “GOAL” creativi che sono ben dentro il DNA del PVU.
Un programma politico con la P finalmente Maiuscola, il quale, passo dopo passo, diventerà la “goccia” che scava ogni roccia!
Vogliamo il “Paradiso in Terra”, perché sappiamo che, oggi, si deve e si può!
PVU, pensaci tu!